Non sono donna!! Grazie a Dio. . . ne idiota!

Come promesso in un precedente post, eccomi a parlare in maniera più approfondita della situazione della donna nel Giudaismo. In un periodo in cui prende il sopravvento un regime di intolleranza e di fanatismo religioso.
Già prima della nascita la donna creava problemi. Non credo vi suoni nuovo il detto "auguri e figli maschi". Ebbene era proprio così, mettere alla luce una femmina era considerata una disgrazia. Il maschio era una benedizione, la bambina era solo una bocca in più da sfamare. Dal Siracide (42, 9): "Una figlia è per il padre un'inquietudine segreta, la preoccupazione per lei allontana il sonno: nella sua giovinezza, perché non sfiorisca, una volta accasata, perché non sia ripudiata". Quindi un eterno problema.
La madre, dopo il parto, rimaneva infetta per quasi tre mesi. Ce lo dice il Levitico (12): "...darà alla luce un maschio, sarà immonda per sette giorni... Ma se partorisce una femmina sarà immonda due settimane...resterà sessantasei giorni a purificarsi dal suo sangue."
Cosa fare allora di questa bambina che ormai è venuta alla luce? Ci si rassegna? No. La si può abbandonare lungo la strada, del resto è un rimedio legale. Verrà raccolta da qualche mercante di schiavi, allevata ed avviata alla professione di prostituta. Chi l'avrebbe così sfruttata non avrebbe dovuto aspettare troppo, perché la bambina sarebbe stata idonea già attorno ai 6/7 anni.
La preghiera stessa era indicativa di questa situazione avversa alla donna. Così recitava il Talmud: "L'uomo è obbligato a offrire [a Dio] tre benedizioni al giorno: perché mi hai fatto ebreo, perché non mi hai fatto donna, perché non mi hai fatto cafone".
Del resto non aveva neanche molti obblighi nei confronti di Dio:"Tutti sono obbligati a presentari davanti a Dio, salvo il sordo, l'idiota e i bambino, l'uomo dagli organi nascosti, l'androgino, la donna, gli schiavi. . . " (Mishnah) e della sua Parola: "Tutti sono obbligati a leggere la Megillà: sacerdoti, leviti...Le donne, i bambini e le schiave non sono sottomessi all'obbligazione..." (Megilla). E guai se qualcuna osava "Le parole della Torah vengano distrutte dal fuoco piuttosto che essere insegnate alle donne" (Sota). A queste proibizioni si aggiungano gli esempi del mio precedente post e si ha chiara la posizione subordinata della donna rispetto all'uomo.
Ma Gesù non ci sta. Non esistono esseri inferiori ed esseri superiori. Persone o categorie più degne di altre di avvicinarsi a Dio. Lo dice e lo dimostra chiaramente.  Ma non voglio dilungarmi troppo. Appuntamento al prox post.

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