Niente Scherzi. Qui si fa sul serio!

Come promesso concludo il post del "sei su scherzi a parte" di qualche giorno fa.
Le culture, come si sa, si contagiano, si fondono, mutano. Bene, anche l'idea di un Dio "nuovo", quale era Javhè in quel periodo, doveva essere ancora ben interiorizzata.
La società proveniva da esperienze religiose politeiste, che successivamente si erano convertite al monoteismo; un unico Dio che sostituiva tutti gli dei del passato e che, gioco forza, ne assumeva i caratteri e gli aspetti. Risultava difficile far comprendere che Javhè non era un Dio come tutti gli altri, non era iroso, dedito alla mondanità, alla lussuria, geloso dell'uomo ecc. ecc. In una parola, non era "umano" come invece, sotto certi versi, lo erano gli dei pagani.
Javhè voleva il bene dell'uomo e non la sua condanna, non era invidioso, ma compassionevole. Allora l'autore di questo brano mette proprio in contrapposizione il vecchio dio pagano con il nuovo dio d'Israele.
Per far questo, utilizza due termini diversi per indicare il dio che si manifesta ad Abramo: colui che chiede il sacrificio di Isacco (atto che rappresenta il vecchio rapporto di sudditanza e dipendenza tra dio e l'uomo) è Elohim (Θεός). Mentre il Dio ferma la mano armata di Abramo ed impedisce un inutile spargimento di sangue in suo nome è il Dio d'Israele.
L'autore biblico utilizza il termine "angelo del signore" (ἄγγελος Κυρίου), espressione, questa che veniva usata per indicare l'intervento divino. Quindi niente "scherzo da prete". Chissà... si sarà convinto mio figlio?

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