VOTE FOR JESHUA

Gesù è stato un politico perché ha dichiarato guerra al disordine che regnava nella realtà sociale del suo tempo ed ha lottato per instaurare la giustizia, il regno di Dio. Alcuni di quelli che lo seguivano l'avrebbero preferito più attivo dal punto di vista dell'uso della forza. Gesù  li ha delusi: è stato invece mite, pacifico e non affatto vendicativo.
Però le sue idee le ha espresse in maniera perfettamente chiara. Gesù è stato l'uomo del sì o no, mai del "ni", mai ha detto "vediamo..." [1]  Come ha scritto il teologo Mauro Pesce: "Nella sua lotta possono esserci la vittoria o la sconfitta, mai il compromesso. La volontà di Dio come egli la intende non è mediatrice, non può essere addolcita."
Anche noi, da bravi cristiani, dobbiamo lavorare (leggi lottare) per cambiare questa società, la mentalità dilagante che vuole i princìpi evangelici all’ultimo posto, relegati dentro le mura parrocchiali o innestati esclusivamente in quelle azioni spot che tutti noi, nell’arco della nostra vita, facciamo (una donazione, un atto di generosità, ecc.). Spesso ci dimentichiamo che invece è tutta la nostra esistenza che deve essere permeata dal messaggio evangelico. Il nostro impegno in questa società è quindi un impegno anche politico. Una continua attenzione all’altro che ci vive accanto, al lavoro, a scuola, che incontriamo per strada. Un aspetto un po’ più impegnativo, infine, dovrebbe essere la trasformazione, lo sviluppo di questo fare politica “sociale” in politica “partitica”. Le due cose dovrebbero essere un tutt’uno fra loro.  La base che lavora e sta in contatto quotidiano con la “polis” ed i vertici che hanno il mandato di servire tutti in maniera più organizzativa, responsabile, attenta, lungimirante.
Il problema è che però con questo discorso siamo già all’utopia. Basta guardare la situazione attuale. Oggi è domenica... abbiamo tempo per pensarci un po'.
Buona settimana.

[1] Mt 5, 37 Sia invece il vostro parlare sì, sì; no, no; il di più viene dal maligno.

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