Io non c'entro. . . è stato Dio!!!


Ero indeciso se chiamare questo post "IO NON C'ENTRO NON SON STATO NON SON MAI VENUTO QUI, A QUELL'ORA FACCIO SEMPRE LA PIPI'" (ve la ricordate la canzone Johnny il bassotto?)


Lo abbiamo sperimentato tante volte, è inutile nasconderlo, dai, siamo seri! Dare la colpa agli altri, di qualche problema che ci accade, rimane sempre molto comodo. E' una prassi molto comune del nostro agire quotidiano. Lo impariamo sin da piccoli e poi da adulti risultiamo esserne dei grandi esperti.

E' così, sia per le piccole accuse che ci vengono mosse, tanto più per i grossi problemi.

Qualcuno, a bassa voce, prova ad adottare questa tecnica perfino in casi di disastri naturali. Roberto De Mattei, ne è un esempio "fresco fresco".

In questi giorni il vice presidente del CNR parlando dai microfoni di Radio Maria e distruggendone così il carattere cattolico che dovrebbe contraddistinguere il network di Erba, fa sue le sconsiderate parole pronunciate da Mons. Mazzella, alcuni anni fa, per sottolineare che "le catastrofi sono una voce della bontà di Dio" e che "sono talora esigenza della giustizia di Dio della quale sono giusti castighi" il tutto per giustificare il disastroso tsunami che ha colpito il Giappone.

Tralascio ogni considerazione del tipo "come può una radio cristiana, dare voce a simili pensieri che gravemente infieriscono sulla figura di Dio?" e sottolineo unicamente che questa espressa da De Mattei è un'idea di un Dio che nulla ha a che fare con quello presentatoci da Gesù. Basterebbe leggere il Vangelo: "Dio nessuno l'ha mai visto: proprio il Figlio unigenito, che è nel seno del Padre, lui lo ha rivelato." (Gv 1,18) - "Chi ha visto me ha visto il Padre." (Gv 14,9).

Noi Gesù lo conosciamo, quindi conosciamo di conseguenza Dio. Non è necessario essere esperti esegeti della Parola per sapere che Gesù (e quindi Dio) mai si sognerebbe di "giocare simili scherzetti" agli uomini; magari con la scusa (per dirla alla Mazzella) di dare voce alla sua bontà. Eppure ci sono ancora persone che hanno una visione così "pessimistica" di Dio da attribuirgli perfino i caratteri più macabri e meschini che purtroppo sono propri dell'uomo, ma che fortunatamente non appartengono a Dio. Ed ecco che Dio diventa l'autore (colpevole) delle catastrofi, delle inondazioni, delle morti, delle sofferenze. . . quando invece l'unico responsabile è sempre l'uomo. L'uomo con la sua continua voglia di sopraffare l'altro, con la sua violenza nei confronti della natura, con il suo innato desiderio di contravvenire alle leggi. Quel dito indirizzato al cielo. . . lentamente giriamolo e. . . puntiamolo contro noi stessi. Dimostreremo tutta la nostra responsabilità.

dimenticavo ecco il documento dal quale ho tratto lo spunto per il post.




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